“Dispiace che in tanti anni l’Amministrazione non sia stata capace di trovare un’alternativa significativa in area metropolitana al cimitero di Ciaculli che, oltre ad una estensione troppo limitata per una grande città come Palermo, insiste su un’area sottoposta a vincolo paesaggistico e che rientra nel parco agricolo di Ciaculli. Per non parlare dello stravolgimento che una mobilità intensa arrecherebbe al carattere agricolo della zona. Ciaculli meriterebbe una destinazione a orti urbani e agriturismo e, vista la presenza di terreni confiscati alla mafia, andrebbe affidata a progetti sperimentali per cooperative agricole di giovani, ostelli e turismo sostenibile. Un grande valore simbolico di risarcimento sociale avrebbe adottare un metodo condiviso simile a quello usato per il Contratto di Fiume, per attivare strategie e politiche partecipate che prevedano l’arresto dei fenomeni di abusivismo edilizio da contrastare con attività di recupero orientate alla rinaturalizzazione delle aree antropizzate. La presenza dello Stato in una zona simbolica come questa dovrebbe concretizzarsi nel rispetto assoluto dei valori paesaggistici e, insieme, nella promozione di uno sviluppo economico sostenibile e compatibile con la sua naturale vocazione”.
Superata la soglia delle 900 bare in deposito ed il Comune di Palermo ripesca il Cimitero a Ciaculli