UN BRUTTO SEGNALE. Oggi 10 associazioni ci siamo costituite parte civile per il processo noto come lo stupro di Palermo.
La difesa dei 7 imputati ha chiesto alla Giudice di estromettere proprio le associazioni che fanno sensibilizzazione contro la cosiddetta “cultura dello stupro”, Emily Palermo Mezzocielo e Mete Onlus In modo particolare, Emily perchè agisce anche politicamente. Non comprendere che la lotta contro la #ViolenzadiGenere è una lotta principalmente culturale e che per incidere non può che passare da una forte azione politica rivela che abbiamo tanta strada da fare! Rivela anche che non è abbastanza diffusa la consapevolezza che tutte e tutti i professionisti che intervengono a vario titolo nei processi hanno una grande responsabilità: possono cambiare la sottocultura ancora troppo radicata nel nostro Paese. La linea difensiva, le sentenze e il racconto giornalistico che se ne fa generano cultura, quindi possono cambiare la mentalità e i pregiudizi, ma possono anche contribuire a perpetuare la cosiddetta “vittimizzazione secondaria” della donna che ha subito la violenza, rovistando morbosamente nel suo passato, sugli stili di vita, sulla famiglia di provenienza e sulla maggiore o minore “disponibilità” sessuale. I processi sono processi ai colpevoli non alla vittima! E questo deve essere un principio ineludibile.
E poi questi concetti sono da tempo consolidati per le innumerevoli pronuncie degli organismi internazionali come l’#ONU e sono espressi chiaramente nella #ConvenzionediIstanbul che all’art.9 dice a chiare lettere che gli Stati Membri devono incoraggiare e sostenere a tutti i livelli il lavoro delle associazioni della società civile attive nella lotta alla violenza contro le donne.
Ringrazio l’Avvocata Carla Garofalo, che rappresenta Emily e Mezzocielo, per avere espresso egregiamente questi concetti nella sua arringa di replica alle affermazioni della difesa.
E la lotta continua….
qui due servizi mandati in onda oggi dai TG della #Rai e di #retequattro